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Progetti e laboratori già organizzati
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scuole ad oggi coinvolte
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Alunni complessivamente coinvolti
Impieghiamo solo personale altamente qualificato
Destinato alle classi delle scuole primarie e secondarie per attivare azioni di prevenzione e trattamento del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo. Tenniamo conto delle differenze di età e dei contesti istituzionali per attuare un progetto specifico al fine di incrementare le conoscenze circa il fenomeno, aiutare gli studenti a riflettere sul senso di comunità e sui valori prosociali al fine di migliorare la relazione tra pari, favorendo la cooperazione e il rispetto delle regole.
L’uso di internet e il fenomeno dei social network continua a fare presa nel mondo adolescente al punto che l’incontro con l’altro tende ad azzerarsi e lo scambio è solo virtuale: gli appuntamenti avvengono online rendendo transitorio, vulnerabile ed incerto tutto ciò che conta nella vita: amicizie, relazioni, aspirazioni.
L’intervento, aprendo uno spazio di riflessione attorno al tema ”Didattica e Tecnologia”, vuole coinvolgere attivamente gli studenti, aumentando il loro senso di responsabilità personale, accrescendo la loro consapevolezza sui rischi connessi all’uso/abuso delle nuove tecnologie stimolando la circolazione di parola tra pari e l’esperienza reale di gioco.
I comportamenti “dipendenti” sembrano diffondersi sempre di più tra le fasce di età più giovane.
Alla luce di questo e a partire dagli interrogativi ”quale funzione ha la sostanza, oggi?’ e ”quale trattamento è possibile nella clinica delle dipendenze?”, emerge l’importanza di un intervento volto al trattamento dell’uso e dell’abuso di sostanze tra le fasce più giovani, nonché la necessità di realizzarlo in un ambiente come quello scolastico, inteso come principale luogo di formazione di ciascun individuo.
Fiabe e favole vengono impiegate quali strumenti privilegiati per accedere alla sfera comunicativa degli alunni, infatti immagini e simboli in esse presenti possono facilitare i processi di scambio di idee tra pari.
Nei primi anni di scuola i bambini iniziano a confrontarsi con il tema della diversità a più livelli: la differenza di età, di genere, di nazionalità e per ultimo, ma non per minore importanza, quella che concerne le diverse abilità. Talvolta è anche presente in classe un bambino “speciale”. Tale scoperta non avviene in modo semplice e neppure secondo una logica lineare: spesso può causare ai piccoli qualche disagio. Il bambino manifesta le emozioni in modo diverso dall’adulto e a volte fatica a dare un nome preciso a quello che prova. I bambini, di fronte a un compagno disabile interrogano l’adulto. Imparare a relazionarsi con la “diversabilità” prepara ad affrontare le diversità e ad aprirsi alla tolleranza e al rispetto verso l’altro.
Un percorso attraverso un diverso modo di comunicare che ci farà riflettere sulle nostre percezioni.
La LIS spiegata in classe. Non necessariamente solo in classi che accolgono un alunni con disabilità uditiva e madrelingua LIS, poiché la lingua dei segni costituisce di per sé, anche per chi non ha contatti con persone sorde, un arricchimento e un vero e proprio strumento di miglioramento delle funzioni cognitive ed in specie delle abilità visuospaziali.
La LIS costituisce uno strumento di acquisizione di consapevolezza dell’esistenza di un modo alternativo di comunicare basato anche sull’immagine e non sulla parola: essa stimola il cervello a migliorare alcune importanti funzioni: la simmetria spaziale, la motricità fine, l’attenzione e la memoria visiva.
Questo progetto, che vede come risultato finale la realizzazione di un vero e proprio MURALE, è finalizzato allo sviluppo a al consolidamento delle conoscenze e delle abilità pratiche.
Il prodotto artistico del murales ha carattere fortemente operativo, ciò permette agli allievi un’interessante opportunità formativa ed educativa, nella quale si sottolinea l’importante ruolo di mediazione fra teoria e pratica, progettualità e improvvisazione, regole e creatività.
Si formerà un gruppo di lavoro in cui ogni partecipante collaborando al progetto, impari a rispettare le consegna date dall’operatore, oltre che a collaborare in modo proficuo con i compagni e verrà insegnato agli alunni il senso delle regole sociali e della legalità in rapporto ai murales quale forma d’arte che deve trovare spazi istituzionali lontani dall’imbrattamento degli spazi comuni delle città.
Gli alunni parteciperanno attivamente a tutte le fasi di ideazione e realizzazione di un vero film – cortometraggio.
La prima fase vedrà la classe coinvolta nella decisione del soggetto che potrà essere totalmente inventato dagli alunni, o ispirarsi a esperienze vissute dalla classe, o ancora ad argomenti di studio come periodi storici o libri letti.
Scelti i personaggi, la trama e le ambientazioni, la classe, divisa in gruppi, si occuperà della stesura di sceneggiatura e story-board. A seconda della trama scelta, gli alunni provvederanno anche alla realizzazione di costumi e scenografie.
Entrerà, a questo punto, in scena, la videocamera: gli studenti si alterneranno davanti e dietro la macchina da presa per essere attori, registi e tecnici di scena.
Terminate le riprese si passerà alla post-produzione, momento importante in cui si selezioneranno le scene migliori per assemblarle ed arricchirle con transizioni ed effetti speciali attraverso l’uso del computer.
Il laboratorio teatrale è il luogo in cui si può esprimere l’importanza dell’aspetto esperienziale. Attraverso il laboratorio teatrale proponiamo diverse attività che rappresentano il momento creativo e trascinante in cui si fa e si comunica. Tale percorso sarà occasione, mediante attività di gruppo e giochi teatrali, di incontro con il mondo del Teatro attraverso un approccio ludico e divertente.
Il laboratorio di teatro ha dunque come finalità non solo quella ludica e divertente dello “stare in scena” ma anche quella di scoprire le potenzialità espressive-comunicative individuali e di gruppo.
La “danza educativa” è intesa a dare corpo al “mondo espressivo” di ciascun bambino.
La specialista, attraverso gli elementi di base della danza, promuove la percezione corporea e rinforza la coordinazione di base degli alunni.
La danza intesa non solo come movimento corporeo legato alla musica, ma anche come gioco di socializzazione, sarà strumento idoneo a rafforzare l’identità del gruppo, a far scoprire l’altro come soggetto con cui giocare, collaborare, crescere e riconoscersi. Il gioco della danza sarà finalizzato ad acquisire fiducia in sé e negli altri, a riconoscere e a rispettare le regole, a utilizzare la musica e il movimento come autentica espressione di sé.
La capoeira, antica disciplina brasiliana, comprende movimenti fisici, musica, canto, danza e lotta e aiuta l’allievo ad accrescere la propria espressione corporea, la creatività dei movimenti, l’equilibrio, la coordinazione motoria ed il senso del ritmo; sviluppa inoltre la conoscenza di sè, il carattere, la personalità e le proprie potenzialità.
Questa disciplina aiuta anche nei rapporti sociali, infatti il gioco anche se a due è sempre un momento di scambio, incontro e confronto con tutto il gruppo.
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